[Gl 2,12: _Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti»._]
Come si amano due innamorati? Con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. Così Romeo ama Giulietta e Giulietta ama Romeo. E così Dio ama l’umanità, chiamata ad essere una carne sola con Dio Figlio, lo Sposo. Tutti sono invitati alle Nozze dell’Agnello e la Chiesa, la Sua Sposa mistica, è l’assemblea di coloro che dicono “Si!” a questo invito d’Amore. Una Sposa violentata, aggredita, mutilata dai diavoli e dalla propria stessa stoltezza. Una Sposa che per essere salvata ha richiesto il Sacrificio di un Dio incarnato. Noi siamo la Chiesa, questa Chiesa.
La quaresima è l’inizio della salita al Calvario, dove a Pasqua contempleremo ancora questo infinito Amore di Dio per l’umanità. Vedremo ancora il Figlio, lo Sposo, annichilirsi per la Sua Amata. Questo è dunque un tempo di preparazione per valutare come stiamo rispondendo a questo Amore. Dove si trova il nostro cuore?
Il digiuno, la preghiera, la confessione, l’elemosina, le rinunce, sono tutti mezzi e non fini della quaresima. Servono a silenziare le esigenze della quotidianità per salire interiormente nel monte della Presenza di Dio Spirito in noi, il Suo Tempio Santo, cioè il nostro cuore. È una dimora santa oppure ne abbiamo fatto un mercato? Cosa possiamo migliorare, cosa ci suggerisce l’Ospite dolce della nostra anima?
Pregare per ascoltare Dio dunque, non perchè Dio ascolti noi. Non c’è bisogno di chiedere nulla al Padre, non ignora nulla. Ogni volta che chiediamo qualcosa a Dio in realtà vogliamo solo essere rassicurati, perchè siamo tanto deboli nella fede.
Lasciamo che lo Spirito ci santifichi, ci purifichi, che crei in noi un cuore puro e possa rinsaldare il nostro spirito.
Dio mi ama con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze. La quaresima è il tempo per rispondere a questa domanda: ed io, lo amo così?
Arriviamo a Pasqua con le idee chiare su cosa ci manca per essere degli innamorati di Dio (e dunque dei fratelli, perchè nessuno può affermare di amare Dio che non vede se non ama i fratelli che vede). A Pentecoste allora faremo esperienza viva della Forza e della Grazia, per colmare le lacune della nostra empietà. Così cresceremo sempre più nell’amore di Dio e dei fratelli.
Buon deserto Adoratori.
©️AMRP – a cura di Roberto Mastrantonio (diacono)
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