“E’ apparsa infatti la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo” (Tt 2,11-12)
Non esiste una parola più importante per noi cristiani in generale e per noi cattolici in particolare. Cosa intendiamo quando parliamo di “grazia”? Quale categoria attiviamo nel nostro pensiero?
Per i nostri fratelli protestanti la grazia coincide esclusivamente con il concetto giuridico di “sospensione della pena”, come quella che viene concessa ad un condannato a morte.
Per noi cattolici invece è molto più di questa che è solo la sua connotazione essenziale.
Noi crediamo infatti che la grazia sia Cristo. Non solo qualcosa, ma Qualcuno. A partire dalla creazione:
«Per mezzo di lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra […]. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono» (Col 1,16-17).
Tutto è grazia dunque, perchè tutto è Cristo. Infatti Lui dice di Sè Stesso: “Io sono la Vita”. Tutto è gratis, nessuno ha pagato per essere qui, non abbiamo firmato un contratto per esistere e vivere. La vita che viviamo è un dono di Dio, è grazia, è gratis.
Oltre a questo la grazia ha assunto un significato importante dopo il peccato di Adamo. Infatti con il peccato l’umanità ha perso la somiglianza con Dio che è Grazia, che è Amore.
Perciò Dio Spirito ha generato in Maria la Grazia che è Cristo, per questo Lei è la Piena di Grazia, Madre della Grazia e delle Grazie, cioè di Cristo.
E Dio Spirito da allora in poi crea la grazia, che è Cristo, in ogni essere umano che lo desidera e che è chiamato secondo il disegno di salvezza del Padre. Dio Spirito crea la grazia, Cristo, in noi. Quello che manca a noi a causa del peccato, Dio Spirito lo riempie con Cristo. Ci “cristifica”. “Dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia” (Rm 5,20).
Facciamo qualche esempio: perdonare è possibile con le nostre sole forze? No. Impossibile per l’uomo, ma “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37). Il perdono è una grazia, cioè “un’aggiunta”, “un più” di Cristo nel nostro essere che ci mette in condizione di vivere da Figlio di Dio. San Tommaso affermava che la grazia eleva e rende partecipi della vita divina, deifica, fa divenire deiformi (nella patristica greca: theosis). E questo vale per tutte le grazie!
Pensiamo ai carismi: può un uomo fatto di polvere profetare o comprendere e spiegare le Scritture? Può un pover’uomo fare miracoli, operare prodigi e scacciare demoni? No! “Chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla” (Gv 15,5).
Il Giubileo è una grazia, il pellegrinaggio a Medjugorje è una grazia, sono una grazia i sacerdoti, la preghiera del sabato, i figli, il lavoro, l’aria che respiriamo… tutto è grazia, perchè tutto è Cristo, la Vita di ogni vita.
Perciò nella nostra lotta contro il peccato, l’odio che radica in noi, chiediamo la grazia, cioè che il Padre ci doni Dio Spirito, l’Amore, per riempire ciò che è “empio” in noi con la vita di Cristo Risorto, in noi. Questa è la nostra salvezza e la nostra liberazione! In questo senso io, condannato a morte, al peccato cioè, sperimento la “grazia”, la sospensione della pena e la liberazione!
Un inno solenne allo Spirito Santo, il Veni Creator Spiritus, recita così:
“Veni Creator Spiritus, mentes tuorum visita, imple superna gratia che Tu creasti pectora”, ovvero: “Vieni, o Spirito Creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia celeste i cuori che hai creato”.
Possiamo vivere più consapevolmente con la grazia di Dio affermando con san Paolo:
“Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me” (1Cor 15,10)
Riportiamo di seguito una sintesi del Catechismo della Chiesa Cattolica a riguardo:
La Grazia e la Relazione con lo Spirito Santo nella Dottrina della Chiesa Cattolica
La grazia occupa un posto centrale nella dottrina cristiana, essendo il dono gratuito di Dio che ci rende partecipi della Sua vita divina. Il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) ne approfondisce il significato, evidenziandone l’importanza nella vita cristiana e la sua connessione profonda con l’azione dello Spirito Santo.
La Grazia: Dono di Dio
La grazia viene definita come il favore, l’aiuto gratuito e immeritato che Dio concede per rispondere alla Sua chiamata di diventare figli di Dio, partecipi della natura divina e della vita eterna (CCC, 1996). Essa non è qualcosa che possiamo guadagnare con i nostri meriti, ma è un dono sovrabbondante che ci permette di vivere secondo il progetto di Dio. Attraverso la grazia, siamo rigenerati spiritualmente e resi capaci di amare come Dio ama.
Esistono diversi tipi di grazia:
- Grazia santificante: È un dono stabile e soprannaturale che ci santifica e ci rende figli di Dio.
- Grazia attuale: Si riferisce agli interventi divini nella nostra vita quotidiana che ci aiutano a compiere il bene e a resistere al male.
- Carismi: Doni particolari dello Spirito Santo destinati al bene della Chiesa.
Lo Spirito Santo: Donatore della Grazia
Lo Spirito Santo è il protagonista della santificazione e colui che distribuisce la grazia di Dio nella Chiesa. Egli opera nei sacramenti, nei quali riceviamo la grazia santificante, e guida ogni credente nel cammino verso la santità.
- Battesimo: Attraverso il Battesimo, riceviamo la grazia santificante per la prima volta, diventando tempio dello Spirito Santo (CCC, 1265).
- Confermazione: Lo Spirito Santo ci dona una grazia speciale per fortificarci nella fede e renderci testimoni di Cristo.
- Eucaristia e gli altri sacramenti: Lo Spirito Santo agisce per nutrire, guarire e rafforzare la nostra vita spirituale.
Lo Spirito Santo non solo distribuisce la grazia, ma la rende anche efficace nella nostra vita. Egli ci illumina, ci consola e ci guida, permettendoci di cooperare liberamente con la grazia di Dio per crescere nell’amore e nella santità.
La Grazia e la Libertà dell’Uomo
Un elemento chiave del rapporto tra grazia e Spirito Santo è la libertà umana. Sebbene la grazia sia un dono gratuito, Dio non agisce mai senza il consenso libero dell’uomo. Lo Spirito Santo ci muove interiormente, ma non forza mai la nostra volontà. In questo senso, la grazia eleva la nostra libertà e ci rende capaci di scegliere il bene e di evitare il male.
La Grazia e la Santità
Il fine ultimo della grazia è la santità, ovvero la nostra unione con Dio. Lo Spirito Santo ci conduce su questa via attraverso una relazione personale e intima con Lui. Egli ci ispira a vivere una vita virtuosa e ci dona la forza per affrontare le sfide quotidiane, trasformandoci gradualmente a immagine di Cristo.
Grazia e Comunità
La grazia non è mai un dono puramente individuale: è data per il bene di tutti. Lo Spirito Santo distribuisce i carismi, grazie speciali date ai singoli, per l’edificazione della Chiesa (CCC, 799-801). Questa dimensione comunitaria della grazia è fondamentale, poiché la santificazione personale è inseparabile dalla costruzione del Corpo di Cristo.
Conclusione
La grazia è il cuore della vita cristiana, e il legame con lo Spirito Santo è indissolubile. Attraverso la Sua azione, lo Spirito ci introduce nella vita divina, ci sostiene nel nostro cammino e ci rende strumenti di santificazione per gli altri. Come afferma San Paolo: “Per grazia di Dio sono quello che sono” (1 Corinzi 15:10). Vivere nella grazia significa accogliere l’amore di Dio e lasciare che lo Spirito Santo operi in noi, trasformandoci e guidandoci verso la vita eterna.
©️AMRP – a cura di Roberto Mastrantonio (diacono)
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