5. CURA

Questa creazione è malata, “geme e soffre” (Rm 8,22) e deve essere redenta. Il peccato ci ha resi schiavi della morte come abbiamo visto. È interessante notare che il termine redenzione deriva dal latino “redemptio” che indicava il prezzo del riscatto di uno schiavo. E noi siamo stati riscattati dal Sangue di Gesù. Gesù è venuto per curare l’umanità, per salvarla da questa malattia tremenda del peccato.

La cura è dunque Gesù. Il Salvatore, Yeshua, che significa “Dio salva”. Da che? Dal peccato e dunque dalla morte. La Scrittura è piena di affermazioni in questo senso, vediamone alcune:

Rm 5,12.18-19: “Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato […] così pure, con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è estesa a tutti gli uomini. Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi peccatori, così anche per l’ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti“.

Gv 1,29: Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!

L’angelo lo annunzia a Giuseppe: « Tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati » (Mt 1,21). La stessa cosa si può dire dell’Eucaristia, sacramento della redenzione: « Questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati » (Mt 26,28).

La cura è: credere a Lui Figlio di Dio, unito a noi. La fede è “l’opera” da compiere per avere la Vita Eterna (Gv 6,29). La Vita Eterna è la Vita dell’Eterno, la Trinità, Padre, Figlio e Spirito. Chi crede, ha Dio:

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora – Shekhinah – presso di lui” (Gv 14,23); e ancora: “chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno” (Gv 4,24-25).

La Presenza di Dio nel cuore dell’uomo è un’iniziativa del Padre. Il Padre “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna (Gv 3,16).

Dio permette all’umanità di rinascere come nuove creature, permette a chi lo desidera di unirsi corpo, anima e spirito a Gesù, Capo di un Corpo Mistico, (“mistico”: invisibile e reale), un Corpo di corpi, un solo Corpo e un solo Spirito costituito da una moltitudine di esseri umani (la Comunione dei Santi).

La fede ed il Battesimo sanciscono la morte dell’uomo vecchio e la rinascita dall’Altissimo Dio, secondo le stesse Parole di Gesù:

«In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto”. (Gv 3,3-7)

La Presenza di Dio in noi è la grazia. Senza l’azione della grazia divina, la disarmonia interna prodotta dal peccato, l’insubordinazione strutturale che abbiamo visto nel capitolo precedente tra carne e spirito, impedisce all’uomo di avere una relazione d’amore con Dio. Dio nel peccato viene visto con sospetto, come un tiranno, un aguzzino.

Il dono della grazia redentrice fa sì che tale stato di peccato non abbia il sopravvento nella situazione esistenziale dell’uomo. Permette di “santificare il Nome, cioè l’Identità, del Padre”.

Ma la situazione dell’uomo anche con la grazia divina non è mai come se il peccato originale, con le sue conseguenze, semplicemente non ci fosse mai stato. La grazia aiuta a contrastare gli effetti del peccato, permette di vincerli, rimane però la ferita del peccato. Così che l’uomo si trova a dover combattere tra i desideri della “carne” (cioè terreni, legati al peccato) e quelli dello Spirito (celesti, legati alla Grazia):

Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda (Gal 5,16-17).

La vittoria della grazia sulle dinamiche della carne attraverserà momenti in cui il conflitto tra carne e spirito si farà sentire in maniera particolarmente forte. Il passaggio di tutte le dimensioni della persona da un orientamento ad un altro richiede del tempo. È la conversione o giustificazione (il processo di santificazione, per essere “giusti”, “aggiustati”).

E la Madonna a Medjugorje ci ha detto quali sono i rimedi consigliati da Lei, sede della Sapienza, per combattere e vincere questa lotta contro ciò che rimane del peccato in noi nonostante la grazia, i famosi “5 sassi” (quelli che Davide preparò da tirare contro Golia, vedi 1 Sam 17,38-40):

  1. Eucarestia
  2. Confessione (almeno una volta al mese)
  3. Sacra Scrittura
  4. Preghiera
  5. Digiuno

Ascoltiamo il Consiglio della Sposa dello Spirito Santo dunque! Non ci capiti di essere ripresi da Dio così:

“Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito. L‘ho abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il proprio consiglio” (Sal 80,12-13).

6. Conclusioni

Leggiamo in 1Gv 3,8: “Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio. Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo.”

Ringraziamo Dio che ha mandato il Suo Figlio Gesù a salvare l’umanità. Lottiamo contro il peccato e non dimentichiamo più quanto è costato e costa al nostro amato Re e Salvatore Gesù Cristo:

Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti” (Is 53,5).

Nel libro della Genesi, poco prima di uccidere suo fratello Abele, il Signore dice a Caino: “il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dòminalo” (Gen 4,7).

Vieni Spirito Santo nei nostri cuori a ricordarci le Parole di Gesù. Vieni a convincerci riguardo al giudizio, alla giustizia e al peccato. Guida i nostri passi sulla Via della Pace.

La Regina degli angeli e dei santi, del cielo e della terra, la Regina della Pace ci ottenga la grazia di conoscere e odiare il nostro peccato e ci renda strumenti di salvezza.

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