Nel libro della Genesi è scritto che Dio creò l’umanità “maschio e femmina”. L’uomo e la donna insieme sono perciò immagine e somiglianza di Dio. La Sua firma sul Quadro della Creazione. Il Signore ha sottomesso la nascita di ogni essere umano all’unione carnale di due persone di sesso opposto. E infatti tutti gli esseri umani hanno un padre e una madre, da sempre e per sempre. I genitori diventano dunque una carne sola nei loro figli. Due esseri umani che generano un terzo essere umano. È evidente la “filigrana” trinitaria impressa nel sacro atto del concepimento. Per questo motivo Gesù ha una posizione così netta sull’indissolubilità del matrimonio. Egli, Verbo Creatore, sa che Dio è presente nell’istante del concepimento. La materia di un individuo, il suo dna, deriva dal contributo dei suoi genitori umani, maschio e femmina, ma la sua anima spirituale è opera di Dio. Il Signore la crea perfetta, immortale. È l’io della persona, il suo essere irripetibile, unico, singolare. Lo spirito è la gemma divina, invisibile, libera, autodeterminata, dotata della dignità di figlia di Dio, che il Signore unisce alla carne. È la vita della carne, che solo Dio ha il potere di dare e togliere. I genitori umani, nel progetto originale di Dio, sono la manifestazione terrena dell’Amore personale del Signore per ogni essere umano, i suoi custodi. Per questo nel decalogo il Signore ha riservato loro il quarto comandamento, subito dopo i primi tre che Lo riguardano direttamente. I genitori sono i ministri dell’amore divino nei confronti dei figli. Hanno il compito onorevolissimo di guidare i figli verso il loro Genitore Eterno, prendendosi cura della loro crescita, fisica e spirituale. Sono gli aiutanti dello Spirito Santo nella costruzione di un nuovo Tempio di Dio nel cuore dei figli. Per questo Gesù è così amareggiato nel constatare la durezza dei cuori dei suoi ascoltatori. Anche oggi la questione della famiglia viene ridotta ad una disputa morale, certamente legittima e necessaria, ma non essenziale. Il Signore oggi ci invita a saper leggere non solo una dimensione naturale della famiglia, ma anche e soprattutto soprannaturale. Abbiamo, ora, oggi, l’opportunità di diventare una sola carne con il Figlio di Dio, una sola cosa con la Santissima Trinità. Siamo invitati alle nozze. Il Creatore desidera unirsi alla creatura! Questo testimonia l’Eucarestia: Dio ha sposato la nostra umanità e ci chiama nel Regno dei Cieli, perciò non cerchiamolo nelle cose della terra. L’indissolubilità del matrimonio è una via di santificazione, che passa sempre per l’obbedienza ed il martirio dell’io. Possa il Signore far brillare la Luce del Suo Volto, che illumina ogni uomo, attraverso la Bellezza del Suo Vangelo. Egli è il Messia, il nostro Salvatore, la nostra unica, autentica, speranza di felicità. Non staremo mai veramente bene sulla terra, dove tutto è temporaneo, precario, perché siamo fatti per il Cielo, “dove né tignola né ruggine consumano”. Per questo Gesù ha detto che occorre odiare la vita in questo mondo e perdere la vita per il Vangelo! Che dolore, che pena vedere così tanti fratelli e sorelle abbracciare satana e la sua dottrina del mondo. Quante persone svendono la loro vocazione di Figli di Dio per un piatto di lenticchie come Esaù. La felicità non sta nello sposare chi si vuole, nell’acquistare uno o più figli affittando uteri, barattando semi e ovuli, nel rinnegare il proprio corpo… La felicità è l’Amore di Gesù, chi Lo ha sperimentato sa che questa è la Verità. Lui dona la forza per accettare il dolore della propria croce, è la Via che ci conduce al Cielo, in Paradiso. E ancora oggi piange su Gerusalemme che non vuole riconoscerLo…
Possa ognuno di noi crescere in Grazia e Sapienza sotto la guida di Maria Regina della pace e san Giuseppe, amen.
Santa Domenica Adoratori, Dio ci benedica e la Vergine ci protegga!

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