[Lc 24,51: _Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. _]
La persona che noi conosciamo come Gesù di Nazareth, l’uomo di Galilea, era già vivente come Dio Verbo prima di nascere come uomo. Non sappiamo dire molto sul Verbo di Dio se non che è la Parola Onnipotente del Padre. Dio è un Essere misterioso, invisibile, che abita “una luce inaccessibile”. Non esiste intelligenza umana che possa comprendere il mistero della Trinità. Quello che conosciamo di Dio è ciò che ha rivelato Gesù, come ha specificato anche l’apostolo Giovanni: “Dio nessuno l’ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”. Dunque questo Essere divino e “altro” rispetto a noi, il Verbo, Spirito Eterno e senza corpo, è disceso dal cielo prendendo una carne nel seno di Maria. È venuto dal “cielo” ed è diventato uno di noi, un fratello, un uomo. Per questo motivo Gesù a Nicodemo ha detto che “nessuno è mai salito al cielo se non il figlio dell’uomo, che è disceso dal cielo”. E ancora: “se vi parlo di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlo di cose del cielo?”. E per “cielo” non intende l’atmosfera terrestre, o l’universo sconfinato, quanto la realtà spirituale che Lui stesso ha creato. Quando Gesù parla di “cielo” dunque parla di “spirito”. E, fratelli e sorelle, dobbiamo ammettere di non sapere molto sulla realtà spirituale. Non è riservata alla piena comprensione dell’intelletto umano. È attualmente inaccessibile, salvo rare eccezioni, come ad esempio le esperienze dei mistici, i quali però affermano di non saper trovare le parole per descrivere adeguatamente ciò che vivono. Non è prevista l’esperienza della realtà celeste adesso, in questa fase della nostra esistenza, di “cose misteriose”, “superiori alle nostre forze”. Oggi “camminiamo per fede e non per visione”, siamo nella fase “terrestre” della nostra esistenza. Quello che dobbiamo sapere, perché utile alla nostra salvezza, ce lo hanno rivelato Gesù e gli apostoli e prima di loro i profeti. Gesù ha istituito la Chiesa proprio per custodire e tramandare questa rivelazione. Per questo lo Spirito Santo dice nella Sacra Scrittura: “bada a quello che ti è stato comandato, poiché tu non devi occuparti delle cose misteriose” (Sir 3,22) e ancora: “i cieli sono i cieli del Signore, ma ha dato la terra ai figli dell’uomo”. (Sal 114,16). Oggi la Chiesa ci ricorda che Gesù è tornato al cielo da cui era venuto non solo come vero Dio, ma anche come vero uomo. È Lui che è andato a prepararci un posto! Il Verbo di Dio infatti è tornato nel “cielo” da cui è venuto con un corpo umano come il nostro. Dove? Come? Non sappiamo dirlo, ma conosciamo la Via: la fede in Cristo, Risorto e vivente come vero Dio e vero uomo alla destra del Padre. Con il Suo Corpo. Ed è con questo Sacro Corpo che noi siamo in comunione. Ed lì che stiamo andando, noi che abbiamo “deciso nel nostro cuore il santo viaggio”. Stiamo salendo il monte Sion per arrivare alla Gerusalemme Celeste! Cerchiamo perciò di “rendere sicura la nostra vocazione” secondo il consiglio di san Pietro (2Pt 1,10) e offriamo il tempo che ci rimane sulla terra al Signore, perché tutti sappiano di essere invitati a vivere con Dio per sempre in cielo. E ringraziamo Dio che per sostenerci durante questo “esodo”, ci ha lasciato l’Eucaristia, Gesù, lo stesso Verbo che gli apostoli hanno conosciuto e predicato. Egli è la nostra Manna, il Cibo che ci permetterà di giungere nella Terra Promessa, un luogo dove “scorrono latte e miele”.
Maria Santissima Regina del cielo e della terra, assunta in cielo anima e corpo, interceda per ognuno di noi affinché lo Spirito Santo ci permetta di conoscere la profondità incommensurabile della nostra vocazione.
Buona Domenica Adoratori, Dio ci benedica e la Vergine ci protegga!
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